mercoledì 30 aprile 2008

la bufala della bufala

Tutto secondo copione.

Si è definitivamente spenta l'eco mediatica sulla mozzarella di bufala alla diossina. (vedi post del 6 aprile)

Infatti solo il 14 per cento del latte sospetto è risultato contenente tracce della pericolosa sostanza.

Latte che non è mai entrato in produzione, e che era già stato sequestrato e segnalato alle autorità preposte.

Ne hanno parlato sia i giornali italiani, tipo il Messaggero , sia i giornali stranieri (ieri ero ad Istanbul e ho letto questa notizia sulla mozzarella di qualche giorno fa) su Turkishdailynews

Cosa significa tutto questo? Secondo me il sospetto di una mossa mediatica ad orologeria promossa per screditare l'Italia a livello internazionale rimane.

Ma la notizia ancora più importante è che i controlli sanitari in Italia funzionano, e funzionano bene. Ne avevamo già avuto la prova durante i mesi difficili della mucca pazza e dell'aviaria. ne abbiamo avuto la riprova in questi giorni con la mozzarella di bufala.

Che si è rivelata quello che avevamo sospettato potesse essere. Una bufala, appunto.

lunedì 28 aprile 2008

Anytime, Anywhere, by Anything and Anyone. E' u-Japan, baby

15 euro al mese per essere sempre connessi. Sempre, ovunque, tutti, e con qualunque device.
E’ quello che succederà in Giappone nel 2010, quando tutti i 127 milioni di giapponesi potranno collegarsi alla banda larga principalmente grazie a NTT, il principale operatore telefonico del Paese.

Il progetto è stato annunciato nel 2004 dal governo Koizumi è ora in fase avanzata, e proprio a partire dal 2010 avrà la quasi totale copertura dell’intero territorio a 100 megabit al secondo.

Ci sono opinioni contrastanti sul ritorno atteso dall’investimento in infrastrutture, ma l’aspetto che più mi interessa è l’impatto che questa gigantesca operazione di livellamento sociale avrà sulla vita dei giapponesi.

Di tutti i giapponesi, compresi gli anziani, dato che l’aspettativa di vita è di 82 anni e nascono sempre meno bambini….

Cambierà la cura della salute, l’educazione scolastica, la formazione professionale, i trasporti pubblici e privati. Cambiare l’approccio e la fruibilità del lavoro. Insomma, cambierà radicalmente il loro modo di vivere e di lavorare.

Ah, ecco due dati per far capire meglio di cosa stiamo parlando: in Giappone hanno investito in questo progetto l’equivalente di 49 miliardi di dollari con la tecnologia Ftth (fiber to the home, fino in casa), per arrivare al 95 % di copertura del territorio.

In Italia l’investimento previsto dal principale operatore telefonico - Telecom Italia – è l’equivalente di 237 milioni di dollari entro il 2009 nella tecnologia Fttc (fiber to the curve, fino alla centralina che poi smista fino alle abitazioni).

Meno dell’1 % dell’investimento giapponese.

E’ u-Japan, baby.

mercoledì 23 aprile 2008

Il pesto, la carbonara e l'EXPO

Lo chef statunitense di origine coreane James Bowien ha vinto il secondo campionato mondiale di pesto genovese al mortaio, campionato che si è svolto a Genova lo scorso week end.

Qualche giorno prima Gambero Rosso aveva assegnato il premio per la miglior carbonara di Roma allo chef tunisino Nabil Hadji Hassen, dell'Antico Forno Roscioli di Roma.

E si è scatenata la bagarre. Ma come? Il miglior pesto al mortaio fatto da un cuoco americano? La miglior carbonara fatta da un tunisino? E' uno scandalo, commenta una parte.
No, è un segno della centralità della nostra cucina e un segno di integrazione e internazionalizzazione, commenta un'altra parte.

Ne sta parlando con competenza e attenzione anche Paolo Massobrio in questi giorni, e lo ha commentato anche Luca Doninelli con la consueta lucidità sul blog di Paolo (Massobrio) e Marco Gatti. Io penso che questi due premi siano una buona cosa, per molte ragioni.

Quando sono in giro in Europa per lavoro ne vedo di tutti i colori, assisto al pietoso appiattimento del gusto che spesso contraddistingue i pranzi di lavoro, specie nelle grandi convention (alzi la mano chi non ha mangiato l'anonimo salmone ai so called gala dinner che di gala hanno sempre meno, e di dinner poco o niente).
Sono contento che chef non italiani ricevano premi - in Italia! non all'estero - perchè sono bravi a cucinare piatti italiani, vuol dire che li riproporranno bene in giro per il mondo. Vuol dire che siamo un punto di riferimento, che dietro c'è una storia.

Viaggiando spesso anche in Paesi un po' più lontani da noi, mi riferisco ai Paesi del bacino del Mediterraneo sia in Africa che in Medio Oriente, noto una stima e un rispetto per noi italiani, e noto anche una certa somiglianza e una assonanza culturale, legata al cibo, alla storia e alla tradizione.

E tra sette anni l'Italia ospiterà l'Expo Universale. E' un'occasione unica, non ci saranno repliche, non ci saranno altre opportunità come questa. Potrebbe essere un'ottima occasione anche per rafforzare la nostra cultura del cibo nel mondo, potrebbe essere anche questo un tassello per favorire l'integrazione in Italia e buttare giù qualche muro.

Potremmo (ri)diventare veramente uno dei punti di riferimento per l'interscambio di tutto il bacino del mediterraneo, in una sorta di corso e ricorso storico, condividendo il nostro infinito patrimonio gastronomico con tutti i popoli.

Messaggio in semi codice per Paolo Massobrio: Paolo, questa volta giochiamo in casa...

martedì 22 aprile 2008

Tutti connessi. Sempre connessi

Un milione e seicentomila al giorno, centosessantamilioni in Q4, quattrocento ottanta milioni in un anno.
Sono i telefoni venduti da Nokia nel 2007.

Considerando che Nokia detiene circa il quaranta per cento del mercato, vuol dire che - milione piu', milione meno - nel 2007 nel mondo sono stati venduti ben oltre un miliardo di telefoni.
Numeri destinati a crescere vertiginosamente anche negli anni a venire, tanto che la previsione di Nokia e' che nel 2015, oltre 5 miliardi di persone saranno sempre connesse.

Che e' diverso da dire che ci saranno cinque miliardi di telefoni.

Vuol dire che vivremo sempre on line, vuol dire che cambiera' ancora il nostro rapporto quotidiano con la tecnologia.

Vuol dire che dovremo imparare a convivere con questa connessione perenne e che dovremo trovare il modo di gestirla, perche' cambiera' ancora il concetto di lavoro e vita privata, e secondo me dobbiamo trovare il modo di gestirla bene a vantaggio della nostra qualita' della vita.
Intendo dire: adesso la connessione perenne e' gia' abbastanza possibile, la tecnologia gia' ci aiuta.

E rappresenta ancora un vantaggio competitivo, perche' rende piu' veloci e piu' immediate le interazioni, che pero' sono rappresentate quasi totalmente da file e da email, oltre alla voce, of course.

Quando saremo tutti connessi non ci sara' piu' il vantaggio competitivo dato dalla connessione proprio perche' saremo tutti connessi, ci saranno altri vantaggi: le mail saranno sostituite da qualcos'altro, molti processi saranno piu' automatizzati e non richiederanno piu' tante interazioni come adesso. Probabilmente ci potremo spostare anche di meno, tanto la videotelefonia on the road diventera' una commodity, e l'uso della mail si ridimensionera', dando spazio a veloci e stringati instant messages che sostituiranno gli sms....

Se la sapremo usare a nostro favore, intendo come persone prima che come professionisti e come aziende, la connessione perenne ci potra' aiutare a vivere meglio. E a lavorare meglio per le nostre aziende.

Cominciamo a organizzarci, il 2015 e' dietro l'angolo..

lunedì 21 aprile 2008

Tre punto zero o due virgola?

Il Mondo in edicola questa settimana pubblica a pagina 79 una notizia molto interessante, già al centro di molti e appassionati dibattiti in rete.

Il titolo è "Google scrive anche senza rete" e riferisce della fase B di Google per la conquista del desktop, ovvero le applicazioni che funzionano anche senza essere connessi a internet.
La notizia non è banale, come non lo sono mai le notizie che riguardano Google: è l'anticamera del 3.0 dicono in molti. No, è un'evoluzione del 2.0 dicono altri.

In sostanza è l'inizio della connessione senza pc, se vogliamo idelamente è il ritorno al terminale senza disco fisso, con le applicazioni che risiedono in remoto senza bisogno di essere installate su ogni computer.

A parte l'aspetto tecnologico (per funzionare senza connessione a internet, le Google Apps hanno bisogno di Gear, una tecnologia che Google già utilizza, e che opera come plug del browser), quella che mi interessa seguire è l'impatto che questo avrà sulle imprese, ovvero: il 3.0 avrà un impatto anche sul modo con cui le aziende gestiranno il business, così come ha fatto e sta facendo il 2.0 – non per caso chiamato anche management 2.0?

Probabilmente si, anche se è presto per capirne tutti gli aspetti. E ritornerò sul tema.

Ah, la scorsa settimana Google ha annunciato i dati del quarter. Profitti in crescita del 31% a 1,32 miliardi US$, fatturato in crescita del 42 % a oltre 5 miliardi di dollari: l'azienda ha dichiarato di non essere stata intaccata dalla crisi dei mercati iniziata con effetto domino dai mutui subprime….

domenica 20 aprile 2008

Aiutoooooo: e' festa per i nuovi maleducati

La notizia e' in prima pagina sul Sole 24 Ore di oggi.
Air France e' la prima compagnia a consentire le telefonate a bordo dei propri aerei nei cieli d'Europa. Vabbe', non tutti i voli, per adesso solo qualcuno. E solo sei cellulari contemporaneamente. Pero' e' l'inizio di un trend.

Anche TAP e Ryanair hanno annunciato di voler iniziare il servizio a breve, a mio modo di vedere con due obiettivi diversi: TAP per offire un servizio in piu' ai propri clienti, Ryanair per poter abbassare ancora di piu' il prezzo dei biglietti, come ha fatto attentamente notare Antonio Dini.

Mi piace l'analisi di Antonio, mi piace il suo blog che leggo abbastanza spesso e mi piacciono le sfumature che ha colto sul fatto che non tutti i passeggeri siano interessati al servizio, perche' magari vogliono rilassarsi un attimo.
Almeno in aereo, che e' rimasto l'ultimo santuario sociale inviolato dalla presenza dei telefonini...

E io sono preoccupato. Preoccupato per quelli che io chiamo i nuovi maleducati. Non sono i bambini. Non sono i ragazzi. Sono gli adulti, che ovunque siano urlano le loro cose al telefono incuranti dei presenti.
E urlano in autobus, in strada, in treno, adesso anche in qualche tratto della metropolitana.

No, non dateci il telefono in aereo. Per favore.
Al limite dateci solo l'email. Anzi no, che poi i nuovi maleducati cominciano a urlare le loro cose con Skype.

sabato 19 aprile 2008

Cogito ergo sum. We think therefore we are.

Lo scambio di idee. Il confronto continuo. Il feedback reciproco. E’ questo il fulcro di Charles Leadbeater.

“You are what you share”, recita il primo capitolo del suo ultimo libro “We think”. E il suo slogan è proprio “We think, therefore we are”, nuovo e attuale pensiero cartesiano, reso attuale dall’innovazione di massa possibile con il 2.0.

Anche il modo con cui è stato pensato e scritto il libro è in versione 2.0: durante tutta la fase di stesura del libro, Leadbeater ha reso disponibile on line i capitoli su cui stava lavorando, ricevendo migliaia di feedback e commenti costruttivi che lo hanno aiutato a cristallizzare meglio il suo pensiero.

Azione coerente con la teoria espressa.

I primi tre capitoli del libro sono scaribili on line dal suo sito, e sono un mare di informazioni e di stimoli utili per tutti noi.

Ancora una volta il 2.0 può aiutare noi e le nostre aziende a lavorare meglio. E a essere più produttivi.

giovedì 17 aprile 2008

La community esce dal web: il popolo di Zooppa si incontra.

Milano, sabato 19 aprile alle 14 al Parco Sempione, al lato della piazza del Castello Sforzesco: è lo Zooppa Happening Program, l’appuntamento del popolo di Zooppa.

Baci, abbracci, presentazioni reciproche… ma dalle 14,30 si comincia a lavorare tutti insieme, proprio secondo lo spirito di Zooppa.Alle 17,00 happy hour al bar all’interno del parco e alle 18,00 ci si saluta e ci si rituffa nel web.

Virtuale e reale. Reale e virtuale. Le community vivono, si confrontano, si conoscono, crescono e lavorano insieme.

Zooppa è la community di social advertising, che permette alle aziende di commissionare una campagna pubblicitaria, a fronte del pagamento di una somma concordata.

Chi sviluppa la campagna?I talenti creativi iscritti a Zooppa, of course.
Virtuali e reali.

E che hanno già sviluppato campagne anche per Agos, Invicta, Enel...

martedì 15 aprile 2008

Il tuo film può unire il mondo? E' Pangeaday


L'idea è tanto semplice quanto devastante, ed è un altro importante passo avanti nel mondo 2.0.

Il 10 maggio 2008 per 4 ore, in oltre 180 nazioni del mondo, milioni di persone vivranno un'esperienza mediatica unica, guardando in contemporanea i video di Pangeaday.

Oppure si recheranno nei teatri e nei luoghi di Pangeaday per vivere questa giornata insieme ad altri, idealmente tutti connessi, tutti insieme contemporaneamente.

Il progetto è nato da un'intuizione della regista Jehane Noujaim, che nel 2006 vinse ilTed Prize, Jehane annunciò di voler oragnizzare una giornata in cui unire il mondo con il cinema. Non è meraviglioso? (Pangea è il nome con il quale viene comunemente chiamato il gigantesco ammasso antecedente la nascita dei continenti).

Dalle 18 alle 22 al Cairo come a Londra, a NY come a Rio, ma anche a Milano - al Teatro Franco Parenti per esempio - verranno proiettati i 24 corti finalisti scelti tra oltre 2500 candidature spontanee.

Per me è uno straordinario momento di condivisione del 2.0, che unisce tecnologia e arte (in questo caso il cinema). Prendetevi qualche minuto per capirne di più sul sito http://www.pangeaday.org/, ne vale la pena. Questo è invece il sito del pangeaday di Milano http://www.pangeadaymilano.it/

Ah, provate anche a visitare la pagina http://www.pangeaday.org/contributors.php per vedere chi ha reso possibile questo eccezionale evento. Potreste trovare nomi di aziende che ancora non conoscete, e che potrebbero essere dei giganti del 2.0 in pochi anni....

lunedì 14 aprile 2008

Milton Sirotta, Googol e i 100 zeri. Uguale Google


Milton Sirotta (1911 - 1980) era il nipote di Edward Kassner (1878 - 1955) , noto matematico statunitense.

Intorno al 1920, stimolato dal nonno a trovare un nome per rappresentare meglio il numero 1 seguito da 100 zeri, Milton coniò il termine "googol".

Nel 1995, due ragazzi di 24 e 23 anni, Larry Page e Sergey Brin, elaborarono un algoritmo che indicizzava le pagine molto più velocemente del passato.
Ci lavorarono un po' su, e si convinsero dell'unicità della loro intuizione.

La teoria sottostante era che un motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate precedentemente.

I due avevano le idee molto chiare, ed ebbero una vision cristallina e semplice.

Nel fondare la loro azienda, cercarono un nome che li ricongiungesse alla loro vision: erano convinti che in futuro il loro motore di ricerca sarebbe riuscito a indicizzare un numero di pagine teoricamente infinito, diciamo un numero molto molto alto, tipo un 1 seguito da 100 zeri.... E dalla storpiatura del nome preso a prestito dalla creatività di Milton Sirotta nacque Google.

Chiarezza di visione, semplicità nel comunicarla, orientamento strategico di fondo coerente. Ancora una volta tutto si incastra e tutto torna. Apparentemente facile, se c'è tenacia e determinazione, oltre al talento e all'intuizione.

PS: Google non esiste da sempre, come magari può sembrare a noi: ha meno di 10 anni, essendo stata fondata il 7 settembre 1998, e in così poco tempo ha già cambiato e sta cambiando il nostro mondo...

domenica 13 aprile 2008

Napoleone e la Cina. Venezia e la globalizzazione


"Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà", fu la profezia fatta da Napoleone nel 1816, dopo aver letto la relazione di viaggio del primo ambasciatore inglese in Cina, Lord Macartney.
Ed è proprio con queste parole che inizia il bellissimo libro "Il secolo cinese" (edito da Mondadori) di Federico Rampini, lucido e preparato corrispondente di Repubblica da Pechino.
Sono andato a rileggerne qualche pagina, di ritorno dalla mia due giorni veneziana. Penso infatti che la globalizzazione dei nostri giorni e la forza crescente della Cina siano in qualche modo comparabili con il fitto scambio commerciale che esisteva a Venezia già ai tempi di Marco Polo, che partì con il padre per il suo viaggio in Cina all'età di soli 17 anni, e che rimase in Cina per altrettanti 17 anni fino a diventare il consulente di Kublai Khan.
Girando ieri mattina per Venezia si respirava proprio questa aria del passato glorioso di questa città, ricca di sfarzi e ricca di una simbologia unica, usata per esercitare il potere.
Ma ovviamente anche ricca di arte e di sapere, di conoscenza e di informazione che arrivava da ogni parte del mondo.
A proposito di informazione.. Il Corriere della Sera di oggi da ampio risalto alla notizia della vendita di Ca' Labia, proprietà della RAI e sede della RAI di Venezia. Affrescato dal Tiepolo, l'immobile è stimato in circa 60 milioni di euro.
Gli investori della City non avranno creduto ai loro occhi leggendo l'annuncio della vendita apparso sul FT, un altro pezzo di Italia che cambia mano...

sabato 12 aprile 2008

La vision e il 2.0

Anche oggi - come ieri - scrivo dal treno, nel percorso inverso daVenezia verso Milano.
Ieri sera ho avuto la fortuna di cenare alla Giudecca in splendida compagnia di famosi imprenditori, direttori finanziari di grandi aziende, importanti consulenti di direzione.
Conversando abbiamo trattato ancora una volta il tema della leadership, e sono emersi degli spunti e degli stimoli interessanti.
Uno di questi riguardava la vision del leader, sia esso manager dell’azienda o imprenditore. Ovvero la capacità del leader di vedere oltre, di capire, di preparare, di organizzare, di comunicare e di “scaricare a terra” quello che gli altri oggi non vedono. Sono emerse due opinioni distinte, poi mediate.
Per alcuni la vision del leader va intesa etimologicamente, il visionario “vede” oltre, perché lui è “una spanna sopra” e ha delle doti e delle capacità superiori.
Per altri la vision del leader è data da un insieme di sensazioni, di feedback continuativi, di capacità di ascolto, di analisi del cambiamento, diciamo in un’ottica manager 2.0.
La mediazione sta nel mezzo, ovvero non è che sia sempre solo una o l’altra, ma sarà sempre un insieme delle due. Avranno successo quelle aziende che saranno capaci di unire la capacità di ascolto al mercato alla capacità di vision del leader, coerentemente con la strategia dell’impresa.
Mi sembra una buona sintesi, in linea con quello che io chiamo “il circolo virtuoso”, che è una delle cose che mi sono portato a casa dall’MBA, nello specifico dall’esame di strategia 2 del prof. Invernizzi.
Tornerò su questo tema, è un bello snodo.

venerdì 11 aprile 2008

La leadership di Ringhio

Ringhio è Gaetano Gattuso, detto Ringhio, centrocampinsta del Milan classe 1978, proveniente da Schiavonea in provincia di Cosenza.
Chi mi conosce sa che non sono milanista, per cui il mio post è ancora più obiettivo.
Antonio d’Orrico lo ha intervistato per Corriere Magazine in edicola questa settimana, in occasione dell’uscita del suo secondo libro “il Codice Gattuso” (ebbene si, per chi se lo fosse perso, Ringhio ha già pubblicato “Se uno nasce quadrato non muore tondo, edito da Rizzoli). Il codice Gattuso è nato come un manuale di calcio, e contiene le 12 regole per diventare un buon calciatore, secondo lo stile e la visione di Gattuso.
Gattuso è uno con le palle. Mi piace perchè è uno che non molla mai, è serio e determinato, è uno che è arrivato da lontano e che ha faticato non poco prima di arrivare dove è arrivato e diventare due volte Campione del Mondo, con la Nazionale e con il Milan.
Insomma, Gattuso per me è un leader. Perché è coerente. Perché l’aspettativa che la gente ha nei suoi confronti è settata correttamente con il suo carattere da guerriero.
E perché le sue motivazioni sono sempre superiori alle motivazione dell’ambiente in cui operava.
Proprio come aveva teorizzato Vroom nel 1964, con la sua “Teoria dell’aspettattiva” e di cui vorrei parlare prossimamente.
Saluti da Venezia

giovedì 10 aprile 2008

A chi do il 5 per mille?

Nel mondo ogni 5 secondi una persona diventa cieca.
Nel mondo ogni minuto un bambino diventa cieco.
Nel mondo ci sono 37 milioni di non vedenti, dei quali 1,4 milioni di bambini sotto i 15 anni: il 50% di questi perde la vista a causa di carenza di vitamina A.

Basterebbe un succo di frutta al giorno per dare loro la vitamina A necessaria, e il 75% dei casi di cecità potrebbe essere evitato, proprio perchè legato ai problemi di malnutrizione.

Sono questi alcuni dei fatti che ha presentato oggi Alfredo Pece, primario di oculistica dell'ospedale di Melegnano alla cena organizzata dagli amici del Rotary Milano Cordusio.

Ci ha parlato anche della Onlus "Fondazione Retina 3000" e del progetto Haiti in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava N.P.H Italia - che ha creato dal nulla e inaugurato pochi mesi fa un modernissimo ospedale pediatrico ad Haiti.

Uno dei progetti della Fondazione Retina 3000 è la raccolta dei fondi necessari per aprire un centro di oftalmologia pediatrica all'interno dellla struttura e per sostenere l'iniziativa si può anche donare il proprio cinque per mille (che non è in alternativa all'8 per mille ma complementare...).

http://fondazione.retina3000.it/index.htm
http://www.nphitalia.org/
http://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_per_mille

mercoledì 9 aprile 2008

La comunicazione finanziaria di Esprinet

E' Esprinet l'unica azienda italiana ad avere ricevuto un premio nell' Investor Relations Global Rankings Award '08.

MZ Consult, gruppo americano leader nell'analisi della qualità delle investor relations, ha infatti assegnato al distributore lombardo il premio "Best Financial Disclosure Procedures", che riconosce la qualità delle procedure di trasparenza nella comunicazione finanziaria.

Non mi stupisce, conosco e stimo il management di Esprinet da tanti anni - fin da quando era un concorrente di tutto rispetto ai tempi in cui lavoravo in Ingram (anche se allora non era ancora Esprinet, ma tre aziende separate) - seguo con attenzione la coerenza strategica del gruppo, coerenza che ha permesso all'azienda di crescere nel mercato fino a diventare il primo distributore italiano e il terzo distributore spagnolo

Anche la trasparenza e la chiarezza nella comunicazione finanziaria è uno dei fattori distintivi della capacità di vision e di management di un'azienda: tanto più un leader comunica in modo chiaro e coerente con il mercato, tanto più sarà credibile e tanto più riuscirà a gestire sia la crescita dell'azienda - riuscendo con la sua coerenza a trasferire la fiducia ai potenziali finanziatori, e quindi attirare capitali - sia a mantenere alta la fiducia nei confronti della propria azienda quando il settore soffre.

Esprinet è chiara e trasparente. Non che altre aziende non lo siano, per fortuna il mercato è pieno di aziende chiare e trasparenti. La differenza è che Esprinet lo dice, lo dice spesso, lo dice bene, lo dice meglio di altre aziende.

Qualità, trasparenza e puntualità delle informazioni diffuse contestualmente alla pubblicazione dei dati trimestrali e di bilancio sono state le motivazioni del premio assegnato a Esprinet per la categoria "small cap", il segmento nel quale opera Esprinet

E il mercato apprezza le aziende e i capi di azienda che comunicano in modo puntuale, sistematico e coerente.

http://www.irglobalrankings.com/mzsites/irgr/default_en.asp?idioma=1

martedì 8 aprile 2008

Domenica per chi votate?

Domenica e lunedi ci saranno le elezioni per la Camera e per il Senato.
Per l'occasione ho provato a fare un interessante test sul mio posizionamento politico rispetto alle posizioni dei vari schieramenti, grazie a un potente ed efficace tool promosso da openpolis, l'associazione senza scopo di lucro che gestisce le informazioni di circa 130.000 politici italiani (quanti?!? Centotrentamila??) e che ha avviato un interessante progetto open source.
La domanda è: ma voi per chi votate? Oltre mezzo milione di persone si sono già poste la domanda e hanno trovato risposta grazie a openpolis.
Provate a misurare il vostro posizionamento politico rispondendo alle 25 domande predisposte dal test.
E' facile, è veloce (meno di dieci minuti), è intelligente: http://www.voisietequi.it/

Per saperne di più: http://www.openpolis.it/

lunedì 7 aprile 2008

L'Ultima Cena in HD

Ieri sono andato a vedere L'ultima Cena, di Leonardo da Vinci. Non l'avevo mai visto, passando in corso Magenta avevo sempre trovato coda e non avevo mai programmato la visita. Ieri invece verso mezzogiorno mi trovavo nei paraggi e mi sono accorto che l'ingresso era stranamente vuoto.
Il tempo di pagare 6 euro e 50 a testa (i bimbi non pagano), ed eccoci li ad ammirare questo dipinto tra i più famosi al mondo, praticamente da soli.
Mi hanno colpito 3 cose: la prima sono le fotografie poste all'ingresso del corridoio adiacente al Cenacolo, che documentano Santa Maria delle Grazie dopo i bombardamenti del 1943: è veramente incredibile come il dipinto si sia salvato.
La seconda è la porta sotto il dipinto (!!). Quando i francesi arrivarono a Milano pensarono bene di rompere il muro sotto al dipinto e di farci una porta, abbastanza alta per fare passare i cavalli...
La terza, beh il dipinto è proprio bello! Immenso, curato e di una complessità strepitosa. Mentre camminavo verso il dipinto osservavo il soffitto a cassettoni sopra i commensali e mi sembrava di entrarci dentro!

Se anche aveste già ammirato dal vivo L'Ultima Cena, vi invito a dare un'occhiata al progetto Halta Definizione, che con 1677 scatti fotografici rende pubblico ongi segreto dell'ultima cena (provate ad esempio a cercare e a zoomare sulla chiesetta nascosta nel dipinto...)
Solo grazie alla tecnologia si riesce ad ammirare ogni dettaglio di quest'opera meravigliosa, e si riescono a carpirne i più piccoli segreti e i più piccoli dettagli.

L' Harry's Bar e lo sconto agli americani

La notizia è su tutti i giornali di oggi. Arrigo Cipriani, patron dello storico Harry's bar di Venezia ha appeso fuori dal suo locale un avviso dove annuncia che effettuerà uno sconto del 20% ai clienti americani, in segno di solidarietà per la crisi dei mutui subprime.
E' un'altra delle provocazioni del vulcanico Cipriani, che già nel 2005 si rese protagonista per il suo travestimento da cinese, fotografato mentre offriva i suoi pacchi di pasta durante il periodo dei dazi.
Ovviamente Cipriani non ha bisogno di questo tipo di iniziative, perchè il suo locale - anzi, i suoi locali - sono un'istituzione a Venezia e nel mondo. E i clienti di Cipriani sono clienti benestanti, che amano spendere i loro dollari negli hotel e nei ristoranti veneziani.
La provocazione di Cipriani mi piaciuta proprio perchè Cipriani non ha bisogno di fare sconti a nessuno, è un signore della ristorazione che contribuisce al buon nome dell'Italia nel mondo.
Anzi, devo ammettere il suo coraggio - proprio perchè non ha bisogno - nel promuovere questa iniziativa, che mi suona un po' come una sorta di sveglia ai suoi concittadini. E' come se avesse voluto dire: "Cari concittadini, se non ci diamo una calmata con i prezzi, senza gli americani non riusciamo più a sostenerli.."."

domenica 6 aprile 2008

In the name of love: MLK e la leadership

Sono passati 40 anni da quel 4 aprile. Il 4 aprile del 1968 a Memphis veniva assassinato Martin Luther King a colpi di pistola.
Era un personaggio scomodo, era un personaggio che dava fastidio per tanti motivi, perchè era ascoltato, perchè era un non violento, perchè dava una speranza a tutti. MLK era - e credo tuttora sia - il più giovane ad aver ricevuto il Premio Nobel per la pace (l'aveva ricevuto nel 1964 a soli 35 anni).
Parlando di MLK parlo per la prima volta nel mio blog a proposito degli U2, ma credo sia abbastanza naturale dato che seguo questo gruppo da sempre. Ricordo ancora il giorno in cui acquistai il singolo di Pride (in the name of love), dedicato a MLK, e ricordo lo sforzo che feci per tradurre parola per parola i testi sia della canzone che del retro di copertina del 12". Era il 1984, avevo 16 e non capivo molto bene l'inglese, però quelle parole mi arrivarono come un pugno nello stomaco.
Solo oggi capisco l'importanza e il peso di quelle parole e delle parole pronunciate da MLK al Lincoln Memorial di Washington in occasione di una manifestazione per i diritti civili. Il discorso pronunciato da MLK è diventato forse il suo discorso più famoso e nel Web 2.0 riusciamo a rivederlo grazie a una semplice ricerca su Internet:
http://video.google.com/videoplay?docid=1732754907698549493

"I have a dream" è il discorso di un leader.
Si era preparato per quel discorso, lo aveva provato e riprovato con i suoi collaboratori, aveva curato i dettagli, aveva studiato le pause e aveva saputo aspettare prima di ricominciare.
Ma questo non è sufficiente. Il leader è colui che è credibile, che ha carisma, che parla anche con il silenzio, e soprattutto crede nelle azioni che fa. Il leader ha una forza dentro che gli fa smuovere le montagne, perchè sa tracciare la strada e sa dove andare e dove portare i suoi compagni di viaggio.
Che si fidano, lo ascoltano e lo seguono.

Martin Luther King: http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Luther_King

PS: Se vi capita di avere 5 minuti guardate questa versione di Pride, in memoria di Martin Luther King. http://www.youtube.com/watch?v=9JiVqhXx6Xc&NR=1

Il vino adulterato e il Vinitaly. Le mozzarelle alla diossina e l'Expo

Anche oggi tengono banco sui media le notizie sul vino adulterato sul "falso Brunello", oltre a quella delle mozzarella di bufala alla diossina.
Chiarisco subito che le due notizie sul vino sono diametralmente opposte: Il cosiddetto "falso Brunello" sarebbe stato prodotto anche con uve non previste dal disciplinare - che prevede solo uve sangiovese - ma anche con cabernet e merlot.
La notizia sul vino adulterato è gravissima, mi riporta con la mente al 1986 (abitavo ancora a Bra in Piemonte, a un tiro di schioppo da Narzole, il paese dello scandalo al metanolo), quando la notizia del vino al metanolo arrivò come una deflagrazione nelle case di tutti gli italiani e provocò la crisi del vino italiano: esisterebbero in commercio circa 70 milioni di litri di vino prodotti con un terzo da uva, e il resto da acqua, zucchero, fertilizzanti (!!) e acido cloridico. Una delle presunte aziende coinvolte fu già coinvolta nello scandalo del vino al metanolo di 22 anni fa.
Speriamo che venga fatta chiarezza immediata e che il vino incriminato venga rintracciato e ritirato dal mercato nel più breve tempo possibile. (in questo campo le tecnologie RFID per la rintracciabilità potrebbero aiutare molto, se applicate in modo massivo su tutta la filiera...).
Veniamo adesso alla mozzarella di bufala alla diossina. Si sta spegnendo piano piano l'eco mediatica provocata dalla notizia che la mozzarella di bufala sia prodotta con latte contenente diossina (proveniente dalle zone in cui c'è l'emergenza rifiuti, in Campania).
Sul Corriere di oggi il Ministro De Castro segnala "le strane coincidenze": l'allerta mozzarella è scoppiato proprio alla vigilia dell'assegnazione dell'Expo, garda caso proprio dalla Corea del Sud, Paese pro-Smirne... E il caso del vino adulterao è esploso proprio durante il Vinitaly.
Nell'economia e nella politica globale i grandi burattinai sanno machiavellicamente azionare le leve della comunicazione con precisione chirurgica...

sabato 5 aprile 2008

Manager 2.0. You Tube non perdona

Il fatto: un manager di una grande azienda parla a una convention interna. Il suo intervento è volto a motivare i suoi collaboratori e lui è convincente come sempre.
Si vede che è abituato a parlare in pubblico :
Passeggia sul palco.
Modera le parole.
Modula la voce
Gestisce le pause.
E sbaglia completamente citazione: afferma che Napoleone a Waterloo abbia compiuto il suo capolavoro (sic!), quando invece è risaputo che Napoleone a Waterloo fu sconfitto definitivamente.

Ovviamente è finito su You Tube, è stato vittima di un servizio su Striscia la Notizia - lo stesso servizio che è finito su You Tube, è stato subdolamente vittima di un articolo sul Corriere della Sera di oggi (dico subdolamente perchè la giornalista ipotizza una ripresa con il telefonino, mentre guardando il video si capisce immediatamente che il filmato proviene dalla cabina di regia, è probabilmente quello della telecamera più potente in sala, quella sistemata sul fondo della sala per avere più raggio d'azione e dedicata ai primi pianio per cogliere i moviemnti dei relatori che amano passeggiare sul palco.... : Qualsiasi professionista - e non - della comunicazione capisce subito che non si tratta di un telefonino.

Cosa mi porto a casa da questo episodio? Che non esiste più un confine tra azienda e mercato, tra quello che è privato e quello che è pubblico. Nella fase Manager 2.0 che stiamo vivendo You Tube non perdona. E' li, è immediato, è di tutti. Un attimo dopo, il fatto è di dominio pubblico e con pochi click fa il giro della business community.
Nei casi più eclatanti - come questo - balza agli onori delle cronache e raggiunge un pubblico più vasto, grazie a una specie di "ola" mediatica che rimbalza attraverso i diversi media (rete, carta, tv...) e arriva nelle case di tutti coem un fiume in piena.
Se il fatto è a se stante, tutto finisce li. Se è l'inizio di qualcosa di più grave, e se tocca o stimola gli interessi di altri, beh allora rimane sulla cresta dell'onda più a lungo. Quanto più a lungo? Dipende dagli interessi in ballo.
Tutti i manager dovrebbero imparare a convivere con il 2.0, e a rendersi conto che i muri delle aziende stanno diventando sempre più di cristallo. Vincerà chi riuscirà a essere sempre coerente con tutti i suoi interlocutori - collaboratori, colleghi, azionisti, finanziatori... - e chi riuscirà a comunicare meglio di tutti questa sua coerenza.
You Tube non perdona niente al manager 2.0.
http://www.youtube.com/user/NapoleToneLuciani

venerdì 4 aprile 2008

pronti via, si parte. Power breakfast vs. Business lunch

Eccomi qui, sono pronto a partire con il mio blog.
Devo dire che ancora una volta Google mi ha stupito per la coerenza tra ciò che promette e ciò che mantiene.
La home page iniziale di Blogger afferma che è molto semplice creare un blog, bastano pochi passi e in qualche minuto si è in grado di lavorare sul proprio blog. E così è stato. Un quarto d'ora fa mi sono collegato, ho letto (con poca attenzione..) le istruzioni ed ora eccomi qui a scrivere - infatti si vede, il mio layout è molto spoglio ed essenziale. Meglio così, lo migliorerò di volta in volta, in base ai miei gusti e alle mie preferenze.

L'argomento che mi ha colpito oggi è il Power Breakfast, ovvero della nuova tendenza a incontrarsi per affari durante la prima colazione invece dei pranzi di lavoro. Ne parla Il Mondo in edicola oggi, evidenziando i fattori critici di successo di questo fenomeno, ovvero il risparmio di tempo (in un'ora o poco più si riescono a toccare vari punti e si va dritto allo scopo) e il risparmio (perchè no?) di denaro rispetto a un business lunch.
Personalmente penso che sia un buono strumento relazionale da utilizzare in aggiunta ai consueti già in uso, sia per la velocità che per l'informalità che non costringe gli ospiti a imbarazzanti silenzi tra una portata e l'altra quando non ci si conosce ancora troppo bene.
Mi aspetto che in un prossimo futuro oltre ai 5star hotel e ai locali storici che per definizione si prestano a questo rituale, anche qualche ristorante quotato offrirà questo servizio ai suoi clienti.
Vedremo.