martedì 16 dicembre 2008

La fiducia secondo Wired

Leggo Wired dal 1993, è una delle riviste che più mi piace in assoluto per il suo concentrato di tecnologia e di visione, oltre al modo non convenzionale di gestire le cose (ad esempio le pubblicità su Wired sono sempre molto particolari...).


Un paio di settimane ho appreso la notizia dell'arrivo imminente dell'edizione italiana e mi sono subito abbonato, più che altro mosso dalla curiosità di vedere la coerenza con l'edizione americana.


E oggi... la piacevole sorpresa: ho trovato in casella una lettera firmata da Riccardo Luna, il direttore di Wired Italia.


Semplice, essenziale, ma soprattutto inaspettata, la lettera era un modo semplice per ringraziarmi della fiducia accordata alla rivista.


E non a caso la lettera parlava di fiducia: come ci ha insegnato il prof. Costabile al corso di marketing relazionale all'MBA nel proporre il suo modello dinamico di customer loyalty, la fiducia è un ualcosa che si comincia a instaurare fin dal primo acquisto, sta a chi propone il prodotto/servizio coltivarla.


E Wired lo sta facendo. Addirittura prima del primo acquisto.


Bravi!

venerdì 5 dicembre 2008

La fusione tra TV e internet

Oggi il Mondo high tech dedica un ampio spazio ai nuovi televisori.

Schermi sempre più grandi, profondità sempre più sottili, un po' cinema, un po' tv, ma soprattutto molto web e molto internet.
Ecco, la fusione è completata e nei prossimi anni ci abitueremo a non avere distacchi tra tv e web, avremo sempre più contenuti on demand.
A distanza di quasi 15 anni la visione e le chiaccherate che facevo con Renato Moltrasio sono diventate realtà.

Internet era solo all'inizio, sembrava solo una promessa tecnologica. Mi ricordo che nel settore gli addetti ai lavori facevano fatica a distinguere Internet da Ethernet (vero!).
Ricordo ancora i giornalisti, del settore e non, che venivano a visitare l'Internet Point per farsi spiegare come funzionava.

Fu allora che feci la mia previsione a Renato: vedrai che entro 10 anni la tv e Internet diventeranno una cosa sola, un unico media che non potrà esistere senza l'altro. Mi sbagliavo, di anni ce ne solo voluti almeno 15.

E nel frattempo le menti più illuminate e intelligenti hanno capito e portato avanti questa visione: Silvio Scaglia dopo aver fondato Omnitel passò alla cassa e fondò Fastweb.
Poi è passato nuovamente alla cassa e adesso ha fondato Babelgum, fornitore di contenuti multimediali con base a Londra.

Oggi faccio un'altra previsione: la tv del futuro sarà sempre più simile ai nostri gusti e "imparerà" a fornirci i contenuti che piacciono a noi.

Ci saranno degli Agent software interni che capiranno quali sono i programmi che ci piacciono e scandeglieranno il web alla ricerca dei contenuti che piacciono a noi.

Youtube sarà una commodity integrata nel televisore (ma avrà ancora senso chiamarlo televisore?), mentre Google indicizzerà i nostri generi televisivi e ce li proporrà di volta in volta.

Un po' pronti all'uso sull'hard disk integrato, un po' ready to go scaribabile in streaming ad alta velocità.

Un po' a pagamento con abbonamenti flat, un po' gratis ma legalmente (i costi li pagherà la pubblicità), ecco servito il nuovo entertainment domestico.