sabato 19 dicembre 2009

Addio Vecchio Cronista

Il Vecchio Cronista se ne è andato. Igor Man aveva 87 anni ed è stato per una vita "L'Inviato Speciale" - con la L, la I e la S maiuscola de La Stampa di Torino. La mia famiglia è abbonata a La Stampa da sempre, e io ero ancora bambino quando cominciai a leggere i suoi reportage sul dramma del Libano, che per me erano dei lunghi racconti pieni di umanità ed erano un viaggio in giro alla socperta di popoli e di conflitti lontani.
Per me il Paese dei Cedri era qualcosa difficile da comprendere, non sapevo come fosse fatto un cedro, ricordo che mi piaceva pensare che fosse simile ai datteri che si magiavano a ridosso del Natale, dato che erano la cosa più esotica che ci fosse in casa.
E ricordo anche con nostalgia che allora mi domandavo come mai i suoi racconti (preferisco chiamarli racconti invece che articoli) finissero sempre sulla Terza Pagina, che era sempre nella seconda metà del quotidiano...
Addio Vecchio Cronista, da bambino mi hai fatto affascinato con i tuoi racconti dal Medio Oriente, e da grande mi hai fatto amare ed apprezzare quella terra, così lontana eppure vicina a noi con tutti i suoi contrasti e i suoi paradossi
Molte cose che ho visto in quelle terre negli ultimi 6 anni di lavoro le avevo già immaginate con i miei occhi da bambino, anche grazie ai tuoi racconti.

martedì 15 dicembre 2009

Tutti ciccioni e ipernutriti

Questa volta di informazioni però, non di cibo.

Gli americani sono esposti a 34 Gygbytes di dati e informazioni.

All’anno?

No, al giorno!

E’ il risultato a cui è giunta l’Università di San Diego al termine di uno studio che ha esaminato i comportamenti degli americani davanti a computer, tv, radio, cellulari, videogames, e ripreso in un articolo pubblicato ieri su Affari e Finanza.

E il rischio indigestione è elevato, quasi inevitabile. Vuol dire digerire ogni giorno centomila parole, un quarto di quelle contenute nel tomo “Guerra e Pace” di Tolstoi.

L’università di San Diego stima che nel 2008 gli americani abbiano consumato 3,6 zettabytes di dati e informazioni.

Una cifra mostruosa, se si pensa che i più grandi datawarehouse commerciali esistenti al mondo sono di poco superiori al petabyte*.

Quali potrebbero essere i rimedi? Come per il cibo, mangiare meno. Essere educati all’uso del medium, usare quello corretto e non abusare. Apparentemente facile, in realtà molto difficile da applicare.


* Piccola legenda:

1 Terabyte = 1000 Gigabytes

1 Petabyte = 1000 Terabytes

1 Eptabyte = 1000 Petabytes

1 Zettabyte = 1000 Eptabytes

mercoledì 9 dicembre 2009

E se google fosse un medium?

Se Google fosse un medium sarebbe quarto. Nel senso di fatturato mondiale.
Lo scrive oggi Carlo De Benedetti in un articolo sul Sole 24 Ore, e analizza la potenzialità e la forza di quello che lui chiama "Big G".
Il fatturato mondiale della pubblicità è composto così:
al primo posto - ça va sens dire - c'è la TV, che fattura una novantina di miliardi di dollari
al secondo posto c'è la carta stampata con circa ottanta miliarducci
al terzo posto c'è Internet con sessantina di miliardi
al quarto ci sarebbe Google, che raccoglie 23 miliardi di dollari di pubblicità
E subito dopo, la radio.

Questi numeri e questo ranking spiegano la potenza di Big G e danno ancora più risalto alla battaglia delle news in atto.

Internet e le news non possono più fare a meno di Google, Google non può non offrire le news, e la negoziazione è infinita.

Sempre sul Sole di oggi compare un altro articolo sul tema, questa volta a firma nientemeno che di Rupert Murdoch.

Le regole del gioco stanno cambiando. E cambieranno ancora, statene certi.

sabato 5 dicembre 2009

Facebook è morto? Viva Facebook!

Il Corriere di oggi dedica una pagina ai social network, descrivendo ancora una volta il fenomeno Facebook.
Passato da circa mezzo milione a oltre 13 milioni di utenti in poco più di anno, FB è diventato un fenomeno mediatico senza precedenti.
L'articolo di Alessandra Carboni giustamente analizza il carattere non specialistico della piattaforma principe del social network e illustra le potenzialità dei network specializzati, citando, tra i tanti, friendfeed, linkedin, petbook, meetup.
In pratica, sostiene la Carboni, il mondo dei social network si specializzerà e diventeranno sempre di più i social network che potremo scegliere, in base ai nostri gusti e alle nostre passioni.
Io non credo che questo avverrà all'infinito, credo che i colossi del social network correranno ai ripari per evitare che il loro "churn rate" diventi allarmante e daranno ai loro utenti la possibilità di creare sub-network specialistici all'interno del network principale.
E credo anche che i network che risulteranno vincenti tra 3 anni saranno quelli che garantiranno la massima integrazione tra diverse piattaforme e diversi media.
... E tra Google e Facebook sarà un bel match per il controllo del business della pubblicità.