domenica 18 aprile 2010

Ultimo giorno a Berlino

Dopo tre giorni veramente molto intensi il Summit Teradata di Berlino sta per concludersi. Oltre al piacere di incontrare tanti volti amici che condividono gli stessi interessi professionali sto provando la bella sensazione di avere ancora una volta raccolto un gran numero di nuove idee e pensieri in libertà da portarmi a casa e su cui riflettere con calma. Ecco qui alcune spunti tratti dal keynote e dai workshop di oggi.

Stephen e il BICC
Stephen Brobst, CTO di Teradata, ha spinto sul concetto di Business Iintelligence Competence Centre (BICC) che servirà da collegamento tra IT e utenti aziendali. L'idea è quella di dire addio al modello basato sull’implementazione di progetti specifici e invece di formare un team di esperti provenienti da entrambi i settori. La sua idea è che “I piani che funzionano non sono scolpiti nella pietra, ma ammettono il cambiamento, non lo impediscono”, questo è ciò che ha detto. Il BICC sarebbe in grado di portare capacità di analisi ed esempi di buone prassi in tutta l'azienda, identificare rapidamente le nuove esigenze di business information e trovare soluzioni appropriate. Nella visione di Stephen il BICC dovrebbe definire gli standard e l'architettura BI complessiva e, cosa ancora più importante, sarebbe in grado di adattare l'ambiente BI alle preferenze e alle esigenze degli utenti e non viceversa.

Il workshop sull’Healthcare
Oggi in programma c'era anche il laboratorio sull’healthcare che abbiamo organizzato insieme a SAS. Jürgen Kellermann e Matthias Kleinschmidt di GKV Spitzenverband, associazione tedesca dei fondi delle assicurazioni sanitarie obbligatorie cha ha sede qui a Berlino, ci hanno dato qualche ragguaglio sul buon lavoro che l’associazione e i suoi membri stanno portando avanti. A quanto pare il loro compito non si esaurisce con il meticoloso lavoro di controllo per essere in regola con la normativa sulla privacy, ma devono tener conto della concorrenza tra gli associati. Eppure riescono a stabilire parametri di riferimento significativi e a produrre dati che servono da solida base nelle trattative con le associazioni mediche. In altre parole, anche in un ambiente così delicato per la presenza di dati sensibili c’è ugualmente margine di manovra per esaminare dati sanitari anonimi e identificare opportunità per ridurre i costi e aumentare l'efficacia medica. Che è una buona notizia visto che praticamente tutti i sistemi sanitari - nell'emisfero occidentale, almeno – si trovano a dover affrontare problemi simili.

Il Podcast sull’automotive

Per quanto riguarda il percorso speciale dedicato al settore automobilistico mi dispiace ammettere che non sono riuscito a trovare il tempo per parteciparvi. Da quello che ho sentito è stato un incontro molto produttivo di due culture, ingegneria e informatica. Da un lato, l'analisi dei dati è già un metodo di comune utilizzo tra gli ingegneri, per esempio in materia di garanzia della qualità. Dall’altro, l'approccio a livello aziendale supportato da Teradata mette a disposizione dell’industria automobilistica molte altre interessanti applicazioni per il data warehousing, ad esempio nella gestione della supply chain e nel CRM. Ciò porta inoltre a una maggiore quantità di dati disponibili e apre nuove opportunità di analisi nel processo di gestione della qualità. Il podcast con Duncan Ross spiega bene le potenzialità di questo approccio.

Vi ricordate la Mappa del Malandrino di Harry Potter?
Vorrei fare un’ultima riflessione. Ricordo che un anno fa, durante la conferenza Teradata di Istanbul, avevo formulato l’ipotesi di un qualche tipo di Mappa del Malandrino sui nostri smartphone: mappe con le meraviglie della nostra città personalizzate individualmente e in accordo ai social network frequentati. A giudicare da quello che ho visto sui telefonini intelligenti dei partecipanti al Summit di Berlino devo dire che quasi ci siamo! Ci sono un sacco di applicazioni che aiutano a orientarsi in una città sconosciuta. Per quanto riguarda la parte analitica, necessaria per personalizzare ulteriormente queste informazioni, scommetto che vedremo molto di più in futuro. Ora posso prepararmi per il rientro a casa e per un po’ di riposo, me lo merito dopo una settimana così intensa!

sabato 17 aprile 2010

Affrontare e vivere un mondo che cambia - con scarpe da ginnastica ed energia

Se dovessi riassumere quello che ho imparato ieri al Teradata Enterprise Intelligence Summit, direi così: il mondo sta cambiando e va bene, se solo riusciamo ad agire di conseguenza. Geoff Burch ha insistito che i manager devono dare riconoscimento alle loro persone quando fanno le cose giuste - una delle regole basilari dell’arte del motivare. Ma come si fa a fare sì che le persone facciano le cose giuste già al primo colpo? La risposta è arrivata da Hermann Wimmer, presidente di Teradata Emea, durante la sessione di chiusura della giornata: dando loro le informazioni di cui hanno bisogno. Ha fatto un appello convincente: "Fate circolare liberamente le informazioni nella vostra organizzazione in modo che ogni decisione sia una decisione intelligente".

L'attesissimo intervento di Joschka Fischer, l'ex vicecancelliere e ministro degli Esteri della Germania, è stato altrettanto appassionato. Amo l’aneddoto, riportatomi dai miei colleghi tedeschi, di Joschka Fischer che al suo giuramento come primo ministro del partito verde tedesco nel 1985 si presentò indossando scarpe da ginnastica. Alquanto audace in un ambiente che più formale non si potrebbe immaginare! Oltre a essere di moda, indossare scarpe da ginnastica è segno anche di una mentalità dinamica e lungimirante. Mi sembra che Fischer abbia dato inizio a un trend.
C’è per caso qualcuno che trova strano che Steve Jobs faccia le sue famose presentazioni indossando scarpe da ginnastica?

Scarpe da ginnastica a parte, Fischer è anche noto per essere un grande ecologista. Questo non significa che voglia ritornare ai tempi antecedenti l’industrializzazione, ma che pensi alla tecnologia come aiuto alla soluzione del problema. Si sarebbe potuto sentire cadere uno spillo in sala quando Fischer ha tracciato un quadro impressionante dei cambiamenti in corso nei paesi occidentali così come nelle potenze economiche emergenti in Asia, America Latina ed Europa dell'Est. Finalmente miliardi di persone stanno raggiungendo un livello di vita decoroso grazie al progresso della società e della tecnologia - un sogno che si sta avverando! Ci sono però degli aspetti negativi in questo processo di sviluppo, che portano conseguenze abbastanza gravi in tutto il mondo: carenza di energia e acqua, inquinamento ambientale e cambiamenti climatici. Conclusione di Fischer: dal momento che abbiamo un solo mondo, le sfide di questo secolo possono essere vinte solo se tutti gli uomini agiscono come uno solo, caso che finora non è mai successo. Lo spreco di risorse, soprattutto energetiche, deve finire in fretta, perché non abbiamo molto tempo a disposizione. Abbiamo urgente bisogno di rendere più efficiente l'approvvigionamento energetico e fare passi in avanti verso l'adozione di energie rinnovabili.

La cosa mi trova completamente d’accordo. E penso che l’utilizzo di tecniche di data warehousing qui sia indispensabile. La “smart grid”, per esempio, non potrebbe funzionare senza un quadro preciso e dinamico delle reti elettriche in tempo reale. Lo stesso vale quando si voglia dare alle persone la possibilità di conoscere il tasso di inquinamento provocato, diciamo, da un volo Milano-Berlino, e di conseguenza di scegliere l'opzione “più verde”. Oltre al risparmio energetico e alla possibilità di prendere decisioni ecologicamente responsabili, il data warehousing rende l'approvvigionamento energetico più affidabile. Dal momento che la supply chain è lunga c’è lam necessità di prevedere la domanda e di conseguenza di piazzare gli ordini in modo tempestivo e accurato. Questo è sicuramente un settore in cui gli advanced analytics avranno un ruolo cruciale nei prossimi dieci anni, c’è da scommeterci.

martedì 13 aprile 2010

Così lontano, così vicino

Prima che io mi fiondi alla prima sessione del secondo giorno del nostro Enterprise Intelligence Summit, vorrei fissare sul blog alcune riflessioni sulla primo giorno. È stata una giornata molto intensa al termone della quale ci siamo trasferiti per la cena di gala all'aeroporto Tempelhof, che è stato chiuso nel 2008 e che da allora è utilizzato come location per eventi. Ha fatto da set per numerosi film come “Scandalo Internazionale” di Billy Wilder, o “Così lontano, così vicino” di Wim Wenders con la famosa colonna sonora degli U2, “Stay”. Cosa ancora più importante, fu il centro del ponte aereo di Berlino nel 1948/9 quando le ferrovie e le strade che portavano alla parte occidentale della città erano bloccate. Fu proprio a Tempelhof che i “Raisin Bombers” atterrarono portando alla popolazione di Berlino il cibo e l'indispensabile per circa undici mesi.

Come sono cambiati i tempi! Ora generi alimentari e beni di consumo si trovano con facilità e in abbondanza tanto che i retailers devono fare a gara per attirare clienti, e lo fanno cercando di offrire loro la migliore “shopping experience” possibile. Che significa? In poche parole e sintetizzando l’intervento del Dr. Gerd Wolfram, responsabile del reparto informativo di METRO Group, creare un dialogo costante e coerente con il cliente attraverso sofisticati canali di vendita. L'iniziativa future store di Metro permette al cliente di creare shopping list e di ricevere informazioni aggiuntive sui prodotti grazie a un mobile shopping assistant (MSA) che gli viene fornito quando entra nel punto vendita. A proposito di dati, anche di questi oggi ne abbiamo più che in abbondanza. Il vero problema è come trasformare questi dati in una risorsa strategica per l'azienda. Con i dati giusti a disposizione si è il più vicino possibile alla comprensione di ogni singolo aspetto del proprio business. Ma se non si è in grado di dissotterrare il tesoro, cioè di estrapolare le informazioni dai dati – allora si è il più lontano possibile dal capire come gestire al meglio la propria attività, perfino peggio che non averli del tutto i famosi dati … Così lontano, così vicino.

Senza dubbio il professor Hans Rosling sarebbe d'accordo: ha dimostrato molto chiaramente che le decisioni prese in base a supposizioni non sono meglio di quelle prese da uno scimpanzé. Forte! Non ci sono alternative: se si vuole capire cosa sta succedendo nel mondo e intorno a noi è necessario considerare tutti i dati disponibili. Dimentichiamoci le “decisioni di pancia”.

Anche il trend-spotter Markus Lindkvist è in linea con quanto dice Rosling, e sostiene che il nostro pensiero può essere in contrasto con la realtà: vi sentite ancora come se aveste vent'anni anche se avete già passato i cinquanta? Un atteggiamento comune secondo Lindkvist. Questo succede perché tendiamo tutti a non vedere le cose per quello che sono realmente, ma a vederle per come siamo noi, e questo lo chiamiamo avere il punto della situazione. Per quanto riguarda il futuro, si tratta di imprevedibilità e di cose a cui non abbiamo mai pensato, dice Lindkvist. E io aggiungerei che faremmo meglio a preoccuparci se siamo realmente consapevoli di ciò che sta accadendo al giorno d’oggi dato che questa è una sfida che potrebbe cambiare le nostre abitudini e perfino il nostro modo di essere e di vivere.

Corro a prendere parte ai lavori di oggi: di sicuro non mi perderò gli interventi di Bob Pritchard, Joschka Fischer e di Geoff Burch. Muoio dalla curiosità…