mercoledì 29 dicembre 2010

Non siamo più tra i maiali d'Europa (Snork)

In questi giorni di calma relativa ho avuto modo di raccogliere le idee e, come sarà sicuramente successo a molti di voi, sono stato particolarmente colpito dagli ultimi avvenimenti Irlandesi.
Sperando che l'argomento susciti lo stesso interesse anche in voi, propongo qualche spunto di riflessione a riguardo:

Se c'e qualcosa di cui non andare fieri all'interno dell'Unione Europea, è fare parte dei PIGS: i “maiali d'Europa”.

Questo termine di stampo britannico “ironizza” sulla situazione del debito pubblico di questi paesi (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), che mettono a repentaglio la stabilità economica dell'intera Unione.
Volete sapere la novità? Non siamo più tra i “maiali d'Europa”!
Ebbene si, la “I” che prima stava ad indicare il belpaese, ora è appanaggio dell'Irlanda.
Eppure erano in tanti a guardare con ammirazione i progressi compiuti dalla "tigre celtica", le cui tasse al 12,5% erano più che invitanti per gli investimenti multimiliardari delle multinazionali di tutto il mondo.

Com'è possibile che in così breve tempo si sia creato un disastro simile? Come ha fatto la classe dirigente irlandese a permettere che un paese di 5 milioni di abitanti, in pieno boom economico, si riducesse in questo stato?
Probabilmente si è arenata da qualche parte o ha fatto male i conti, ma senza dubbio un grosso “aiuto” le è stato fornito dal settore bancario: gli istituti di credito sono stati travolti dalla crisi finanziaria, i cui effetti sono stati aggravati dallo scoppio della bolla immobiliare.
Negli ultimi tre anni i prezzi delle case sono scesi di quasi il 50%. Il governo è stato così costretto a nazionalizzare Anglo Irish, Irish Nationwide ed Ebs, oltre a iniettare corpose dosi di liquidità in Allied Irish e Bank of Ireland.
Questo ha fatto esplodere il deficit del paese, impennare rendimenti e spread sui titoli di stato.

Ed eccoci qui, con un piano d'aiuti da ben 85 miliardi elaborato dall'UE: 50 miliardi per risanare le casse dello stato e 35 per il salvataggio del sistema bancario.

Personalmente non riesco a capacitarmi di come siamo arrivati a questo punto: nell'agosto del 1993 ero a Dublino per la chiusura della leg europea dello ZooTV tour degli U2, anche se ufficialmente ero li per studiare l'inglese, mentre nel 2009 ero in Irlanda per dei meetings europei; quindi ho potuto assistere al “prima” e al “dopo”.
Lasciatemi dire che sono rimasto totalmente scioccato dal cambiamento che ho notato in quei pochi anni!

Da quello che ho potuto leggere sui giornali e vedere con i miei occhi, ho capito subito che se l'Italia vuole evitare di rientrare a far parte dei PIGS deve stare estremamente attenta: il passo sarebbe brevissimo, soprattutto in momenti turbolenza come questo l'instabilità politica potrebbe giocare dei brutti scherzi, con le locuste finanziarie pronte a scommettere contro i fondi sovrani.

Suggerisco allora le tre “I”: Innovazione, Infrastrutture, Inglese.
Chi mi conosce lo sa: non è uno spot politico o elettorale, ma piuttosto una mia personale ricetta per essere competitivi in un mondo sempre più piccolo e concorrenziale.