martedì 16 marzo 2010

Completate la frase: “Ci sono alcune cose conosciute e altre sconosciute e in mezzo…”


Provate a indovinare? Beh, nel caso vi ritrovaste alla Teradata Universe Conference di Berlino e chiedeste ad un esperto di BI di completare la frase probabilmente la sua risposta sarebbe “…un Teradata Warehouse”, risposta perfetta per una incredibile quantità di domande.
Tuttavia, credo proprio che se lo chiedeste all’ex Vice Cancelliere e Ministro degli Esteri della Germania Joschka Fischer, che sarà uno dei keynote speakers alla conferenza, lui vi risponderebbe prontamente “…ci sono porte”, e sarebbe il vincitore del quiz. E il motivo è che Fischer, conosciuto anche come il “Deus ex machina” dei Verdi tedeschi, è stato culturalmente condizionato negli anni del movimento studentesco del 1968 dai “Doors” di Jim Morrison che all’epoca ne sono stati la colonna sonora.

Interrogato sul significato del nome della band, una volta Jim Morrison rispose: “Ci sono cose conosciute e cose sconosciute, e in mezzo ci sono porte”. Ecco perchè ancora oggi molti (e forse anche Joschka Fischer) credono che il cantante dei “Doors” sia l’autore di queste poetiche parole mentre in realtà Morrison ha solo citato alla lettera il famoso poeta inglese William Blake. Oggi sono sufficienti pochi click per andare a controllare su Internet, ma è interessante notare che Blake è solo al 4° posto nei risultati di ricerca di Google, mentre Jim Morrison è al primo posto e altri link suggeriscono, per esempio, Aldous Huxley come l’autore della citazione. Come fare a capire di quale fonte fidarsi? Domanda frequente per un utente di Google che va anche dritta al punto della questione Enterprise Intelligence,  dove affidabilità e qualità delle informazioni sono di vitale importanza quando si tratta di prendere decisioni.

E c’è anche un altro importante elemento da tenere presente: il modo in cui gestire la complessità. Molto prima che fosse coniato il termine “globalizzazione” gli esperti di relazioni internazionali espressero il concetto di “interdipendenza” per cercare di spiegare la crescente complessità del mondo moderno. Alcuni di loro arrivarono alla conclusione che ci fosse il bisogno di istituzioni sovranazionali più forti per poter ottenere una governance efficace. Non si può negare che tali istituzioni a volte aumentino la complessità della sfera politica anzichè diminuirla. E allora, come ha fatto Fischer a gestire il processo decisionale all'interno di questo quadro, cercando di influenzare un mondo opaco e in perenne cambiamento, senza essere in grado di valutare quanto fossero affidabili le informazioni di cui disponeva? Ecco perchè sono molto curioso di ascoltare il suo intervento alla Universe Conference.

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