martedì 25 novembre 2008

L’Italia porta d’ingresso di Emirates per l’Europa.

Questa è una buona notizia.
Ieri ad Abu Dhabi è stato firmato l’accordo tra il governo italiano e il governo federale degli Emirati Arabi Uniti.
In base all’accordo Emirates, primo vettore dei Paesi del Golfo, utilizzerà gli scali di Fiumicino, Malpensa e Venezia come porta d’ingresso per l’Europa.
Si tratta di 21 voli settimanali su Fiumicino, 21 su Malpensa, 14 su Venezia, oltre a 28 voli cargo settimanali.
E non è tutto; anche la compagnia aerea Etihad - sempre dell’area del Golfo – ha richiesto 7 voli su Fiumicino e 7 su Malpensa.
L’Italia diventa così più facilemente meta del turismo dei “nuovi ricchi” dell’area del Golfo e del Sud Est asiatico.
Quindi avremo più turismo, più affari economici e commerciali, più ricchezza insomma.
Già, e i servizi?
Saremo pronti ad accogliere e a soddisfare questo tipo di clientela?
Mi viene un brivido alla schiena a pensare a certi disservizi nostrani in materia di trasporti e servizi…
L'accordo può portare molti turisti e molti uomini di business, speriamo di non farli scappare.

La maratona di Milano e l'insofferenza dei milanesi

Domenica scorsa sul Corriere Maurizio Dallocchio ha scritto un bell’articolo sulla maratona di Milano.
Giustamente si chiedeva: cos’hanno in comune Londra, Parigi, New York? Oltre al fatto di essere grandi metropoli, naturalmente?
Hanno in comune il fatto di essere delle città internazionali, nel senso che sanno ospitare persone e popoli di nazionalità diverse, si sanno integrare meglio che da noi.
A New York la maratona che si è svolta due settimane fa ha avuto quartantamila partecipanti, di cui 3700 italiani.
A New York la città si ferma e saluta festante i partecipanti, li incoraggia, li incita. Mi hanno raccontato l’emozione e il boato che accoglie ogni singolo corridore al termine del ponte di Queensboro, un muro umano di migliaia di persone incoraggia i partecipanti.
La gente festeggia in strada, con balli e canti.
E’ un momento di grande integrazione, insomma.
La maratona di Milano è partita qualche anno fa in un clima di indifferenza e di scetticismo: ricordo ancora il nervosismo e le urla degli automobilisti costretti a fermarsi per il passaggio dei maratoneti.
Dallocchio auspicava una maratona di Milano diversa per quest’anno… ma purtroppo non è stato così: nervosismo e intolleranza hanno prevalso anche in questa edizione
Anzi, addirittura si è sfiorata la rissa dalle parti di Trenno con un vigile costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale!
Forse siamo troppo stressati, così come abbiamo tutti diritto al nostro momento di svago nel fine settimana.
Ma non è che si potrebbe far coincidere la maratona con una domenica a piedi? Non è che si potrebbe far qualcosa in più per coinvolgere di più la città in occasione della maratona? E incentivare e favorire l’uso dei mezzi pubblici in quell’occasione?
Tutt altro che metropoli europea, anche Milano sta lentamente tornando indietro.
E con essa i milanesi.

giovedì 13 novembre 2008

FB: l'esplosione e il sorpasso

Domenica non c'era.
Lunedi eravamo in 1000
Martedi in 4000
6000 mercoledi
Oggi siamo in 10.000 (diecimila!)
E domani? E sabato?

Insomma, nel giro di quattro giorni il popolo di Facebook ha detto e sta dicendo NO al decreto anti blog presente alla Camera.

Qui non si tratta di politica, dato che lo stesso decreto era stato proposto anche dal governo precedente.

Si tratta di difendere la libertà di espressione come individui e come persone.

Io sono evidendemente contrario (e ci mancherebbe altro, dato che ho un blog!) ed invito chiunque a prendere coscienza dell'argomento leggendo qui, oppure qui.

L'aspetto che mi incuriosisce e che voglio trattare è relativo all'esplosione esponenziale di Facebook: nato timidamente come un posto un po' goliardico e scherzoso, sta piano piano cambiando pelle.

E non è casuale che un tema come quello relativo alla legge in oggetto venga trattato e proposto su FB anzichè - ad esempio - su Linkedin, più business oriented e professional di FB.

Io credo che sia dovuto alla maggiore semplicità d'uso
e alla miglior interattività di FB verso gli altri siti di social networking, proprio perchè FB è e sta diventando un infinito motore di aggregazione delle persone, a prescindere dal singolo spaccato di appartenenza - lavoro, amici, famiglia o conoscenti. In pratica su FB siamo tutti connessi alla pari, indipendentemente da quello che facciamo e da dove siamo.

Sarebbe bello se ci fosse un'integrazione tra i due, una specie di "Facekedin" o "linkedbook", dove poter stare una volta sola e veramente... mica come adesso che siamo da tutte due le parti, di qua con la cravatta e di là in costume da bagno.

PS: Stiamo pian piano abituandoci all'idea del "grande taggatore", siamo giorno dopo giorno sempre più pronti allo sfottò degli amici - e degli amici degli amici - se qualcuno pubblica e tagga foto che ci ritraggono in momenti della nostra vita che pensavamo (e speravamo?) dimenticati. E allora? E Chissenefrega, dico io. Non è che perchè siamo "beccati" su FB la nostra professionalità o la nostra reputazione verrà meno!

Leggete il testo della proposta di legge.

mercoledì 5 novembre 2008

Allons enfants...

Il Corriere di oggi in Economia dedica un articolo di spalla alla proposta Sarkozy volta a creare un Mediterraneo delle pmi, uno spazio comune dove 43 governi (quanti sono?!? Si, proprio quarantatre) delle due sponde incontreranno gli investitori privati, cercando di creare insieme prosperità.

Ne avevo già parlato qui a luglio, quando Bruno Ermolli aveva lanciato l'idea di candidare Milano come sede permanente della Conferenza dell'Economia dei Paesi aderenti all'unione.

Sarkozy è andato oltre. E ieri a Marsiglia, grazie all'ottima diplomazia di cui gode la Francia, è riuscito a mettere tutti d'accordo e ci saranno dentro tutti, dal Marocco a Israele, fino alla Lega Araba.

La CE, la BEI e i singoli governi provvederanno ai finanziamenti delle iniziative di questo gigantesco suk che raggrupperà 800 milioni di consumatori, più di Europa e Stati Uniti insieme (anche se con capacità di spesa inferiori, certo!).

Che bella e grande opportunità per noi! Speriamo di riuscire a coglierla....

E poi ho il pallino dell'Expo... quale migliore occasione tra 7 anni per ribadire il nostro ruolo nel Mediterraneo?

Mercoledi sera della prossima settimana parteciperò ad un incontro con il Sindaco di Milano: glielo chiederò

domenica 2 novembre 2008

"Vincere è meraviglioso. Non bello: meraviglioso"

Ancora una volta Jack Welch mi ha impressionato.

Per la sua lucidità.

Per la sua determinazione.

Per la sua - in certi versi - semplicità.

Sono andato a rileggermi un brano del suo "Vincere", brano che è stato riproposto come introduzione al suo intervento la scorsa settimana.

Per me da solo vale la sua nomea, e lo voglio riproporre.

Eccolo:



"... Penso che vincere sia meraviglioso. Non bello: meraviglioso.

Vincere nel business è meraviglioso perchè quando le aziende vincono le persone prosperano e crescono.

Ci sono più posti di lavoro e più opportunità per tutti.

I lavoratori hanno fiducia nel futuro: hanno le risorse che consentono loro di mandare i figli all'università, di ottenere un'assistenza medica più qualificata, di comprarsi la casa di villeggiatura e di assicurarsi una pensione dignitosa.

E il fatto di vincere consente loro di dare un contributo importantissimo alla società, un contributo che va al di là del semplice pagamento di maggiori tasse: possono regalare tempo e soldi agli enti di beneficenza e fare orientamento ai giovani delle scuole cittadine, solo per citare due esempi.

Il fatto di vincere migliora la vita di tutte le persone coinvolte; rende il mondo un posto migliore".


Dall'Introduzione di Vincere, Jack Welch.

Ma la tua azienda si prende cura di te?

Non lo dico io, l'hanno detto e ribadito la scorsa settimana al World Business Forum.


Lo ha detto Andrea Guerra - CEO di Luxottica - e lo ha ribadito Jack Welch.

Andrea Guerra ha detto di aver raddoppiato i momenti istituzionali con gli analisti e gli investitori, passando da "once a quarter" al doppio.


Comunicare lo stato di salute dell'azienda, comunicare all'interno dell'azienda, far girare la palla insomma.


E' questo uno dei segreti dell'azienda in momenti di crisi.


E un Jack Welch ancora in splendida forma ha ribadito il concetto: Comunicate di più.


E non ha dimenticato le persone.


Fate sapere alle vostre persone quanto sia importante il loro contributo.


Fate sapere alle vostre migliori persone quanto teniate a loro ("How much you love them"... ha detto).


Banale vero? E invece no... Quante volte avviene nella vostra azienda? Quante volte qualcuno si prende cura di voi e del vostro lavoro?


Pensateci, se così non fosse magari non siete nell'azienda giusta... e anche in momenti di crisi il mercato è pieno di aziende e di manager che si prendono cura delle loro persone.