Prima che io mi fiondi alla prima sessione del secondo giorno del nostro Enterprise Intelligence Summit, vorrei fissare sul blog alcune riflessioni sulla primo giorno. È stata una giornata molto intensa al termone della quale ci siamo trasferiti per la cena di gala all'aeroporto Tempelhof, che è stato chiuso nel 2008 e che da allora è utilizzato come location per eventi. Ha fatto da set per numerosi film come “Scandalo Internazionale” di Billy Wilder, o “Così lontano, così vicino” di Wim Wenders con la famosa colonna sonora degli U2, “Stay”. Cosa ancora più importante, fu il centro del ponte aereo di Berlino nel 1948/9 quando le ferrovie e le strade che portavano alla parte occidentale della città erano bloccate. Fu proprio a Tempelhof che i “Raisin Bombers” atterrarono portando alla popolazione di Berlino il cibo e l'indispensabile per circa undici mesi.
Come sono cambiati i tempi! Ora generi alimentari e beni di consumo si trovano con facilità e in abbondanza tanto che i retailers devono fare a gara per attirare clienti, e lo fanno cercando di offrire loro la migliore “shopping experience” possibile. Che significa? In poche parole e sintetizzando l’intervento del Dr. Gerd Wolfram, responsabile del reparto informativo di METRO Group, creare un dialogo costante e coerente con il cliente attraverso sofisticati canali di vendita. L'iniziativa future store di Metro permette al cliente di creare shopping list e di ricevere informazioni aggiuntive sui prodotti grazie a un mobile shopping assistant (MSA) che gli viene fornito quando entra nel punto vendita. A proposito di dati, anche di questi oggi ne abbiamo più che in abbondanza. Il vero problema è come trasformare questi dati in una risorsa strategica per l'azienda. Con i dati giusti a disposizione si è il più vicino possibile alla comprensione di ogni singolo aspetto del proprio business. Ma se non si è in grado di dissotterrare il tesoro, cioè di estrapolare le informazioni dai dati – allora si è il più lontano possibile dal capire come gestire al meglio la propria attività, perfino peggio che non averli del tutto i famosi dati … Così lontano, così vicino.
Senza dubbio il professor Hans Rosling sarebbe d'accordo: ha dimostrato molto chiaramente che le decisioni prese in base a supposizioni non sono meglio di quelle prese da uno scimpanzé. Forte! Non ci sono alternative: se si vuole capire cosa sta succedendo nel mondo e intorno a noi è necessario considerare tutti i dati disponibili. Dimentichiamoci le “decisioni di pancia”.
Anche il trend-spotter Markus Lindkvist è in linea con quanto dice Rosling, e sostiene che il nostro pensiero può essere in contrasto con la realtà: vi sentite ancora come se aveste vent'anni anche se avete già passato i cinquanta? Un atteggiamento comune secondo Lindkvist. Questo succede perché tendiamo tutti a non vedere le cose per quello che sono realmente, ma a vederle per come siamo noi, e questo lo chiamiamo avere il punto della situazione. Per quanto riguarda il futuro, si tratta di imprevedibilità e di cose a cui non abbiamo mai pensato, dice Lindkvist. E io aggiungerei che faremmo meglio a preoccuparci se siamo realmente consapevoli di ciò che sta accadendo al giorno d’oggi dato che questa è una sfida che potrebbe cambiare le nostre abitudini e perfino il nostro modo di essere e di vivere.
Corro a prendere parte ai lavori di oggi: di sicuro non mi perderò gli interventi di Bob Pritchard, Joschka Fischer e di Geoff Burch. Muoio dalla curiosità…
martedì 13 aprile 2010
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