mercoledì 2 settembre 2009

Una mano a chi è rimasto indietro: anche un libro può far la differenza

Quest'anno alla conferenza europea Teradata di Istanbul abbiamo lanciato in Europa il programma Teradata Care, un progetto che la mia azienda ha promosso prima negli Stati Uniti, poi via via in tutto il mondo.
L'idea era quella di lasciare qualcosa alla città che ci aveva ospitato.
Il mio ricordo di quei giorni è ancora frenetico: si trattava del progetto europeo più importante dell'anno e nel mio nuovo ruolo mi ero trovato a gestirlo di punto in bianco, con i riflettori di tutta l'azienda puntati addosso.
Abbiamo semplicemente messo una postazione con dei libri per bambini e abbiamo chiesto ai partecipanti alla conferenza di impacchettare un libro e di scrivere una dedica per un bambino, che ovviamente non conoscevano.
Beh, nella frenesia di quei giorni ricordo con piacere di avere visto colleghi e clienti sostare anche per diversi minuti presso la postazione a cercare l'ispirazione per le parole giuste per una dedica ad un bambino sconosciuto.
Alla fine sono stati impacchettati 850 libri per i bambini delle scuole della zona di Istanbul che ci ospitava, e abbiamo organizzato un pomeriggio diverso per quei bambini, coinvolgendo un mago-animatore.
Un piccolo gesto, una giornata diversa per loro.
L'obiettivo di fondo era quello di incoraggiare i bambini a leffere di più, per avere più consapevolezza per il loro futuro.
E guardando i risultati sono contento di quello che abbiamo fatto.
Non una cosa automatica, non una cosa in pompa magna e roboante, ma una piccola attività fatta sottovoce durante un momento professionale.
Sono contento perchè nella frenesia di quei giorni ho capito ancora una volta che anche i piccoli gesti possono avere un grande impatto.
E averlo fatto a Istanbul, città che ho imparato a conoscere e ad amare nel corso di questi anni, mi ha dato ancora più soddisfazione...

Ne ho parlato ieri anche qui, sul blog aziendale.

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