martedì 17 giugno 2008

Google ci rende stupidi? Si, no: dipende da te.

L'articolo di di Nicholas Carr, ex direttore dell'Harvard Busienss Review ha avuto un 'eco deflagrante in tutto il pianeta.

"Is Google making us stoopid?" è il sobrio - si fa per dire - titolo dell'articolo pubblicato su Atlantic (lo trovate qui).

L'articolo non è banale, Carr è molto molto intelligente: ha avuto il coraggio di dire quello che pensano in tanti: quante volte mi sento dire "ma le ore del giorno sono quelle di prima", "manca il tempo per fare tutto", "non si può essere sempre connessi", eccetera.

Bene, io penso che questo articolo sarà uno spartiacque per il futuro, un altra tacca per il futuro delle aziende, del "due punto qualcosa" (Da oggi non sono sicuro che di chiamarlo ancora 2.0) e della digital economy.


Il problema non è diventare stupido o non stupido. Dipende se lo sei già oppure no. Se sei stupido lo diventerai ancora di più, se sei intelligente utilizzerai la tecnologia per migliorare. Sta a te.


E Google non c'entra. C'entra il management, la voglia di cavalcare il mezzo, la voglia di cambiare le regole e di mettersi in gioco.


La voglia di essere messi in discussione, la voglia di ascoltare.


Difficile? No, si tratta di fare le cose semplici.


Un bell'inizio sarebbe quello di parlare di meno e di domandare di più.


Domande aperte, però! Mica che dobbiamo sempre rispondere si o no eh?


E se cominciassimo ad osservare di più i bambini? Sono un laboratorio di comunicazione straordinario, senza tutti i nostri tic e le nostre ansie.

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