Ieri il Torino si è (finalmente) salvato. Un altro anno di sofferenza è finito, adesso aspettiamo che arrivi agosto per ricominciare a soffrire. Speriamo solo di soffrire un po' di meno.
Ma non è questa la notizia calcistica di ieri, lo so bene. E' che volevo togliere ogni dubbio sul post che sto scrivendo.
La notizia di ieri è il "match point" mancato dall'Inter. E della sfiga nera che ha avuto, oltra a un po' di sano autolesionismo.
E tutti addosso a Matrix, all'anagrafe Marco Materazzi da Lecce.
Ha preso una traversa, si è trovato sulla traiettoria di una schiopettata destinata alla rete avversaria, ha voluto tirare lui il rigore del possibile scudetto, facendo arrabbiare il compagno di squadra designato.
E l'ha sbagliato. E allora?
Se avesse segnato tutti a osannarlo come l'eroe dello scudetto, l'uomo squadra che ha voluto a tutti i costi sigillare il campionato con la sua determinazione, la sua grinta e la sua tenacia.
Come a Berlino 2 anni fa? Ricordate? Il gol di testa del pareggio e la mano alzata al cielo come dedica alla mamma?
Ecco, Materazzi è così. Fuori dal campo è un ragazzo semplice che non se la tira tanto, come tutti quelli che si sono fatti il culo con la gavetta. Perchè Matrix quando era a Perugia e giocava in squadra con Ringhio Gattuso ha avuto anche fame, non era certo ricco.
E in campo gioca e ce la mette tutta. Vuole vincere. Si prende dei rischi e a volte sbaglia. Ma se non sbagli non vincerai mai... Ieri è stato l'ultimo a uscire dallo spogliatoio e senza tirarsi indietro ha ammesso i suoi errori (tra ieri e oggi sul suo blog ci sono stati quasi 500 commenti, e non tutti interisti).
E noi tifosi sappiamo bene quanta grinta ci mette. Altrimenti non lo ameremmo quando gioca in Nazionale, no?
lunedì 12 maggio 2008
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