giovedì 29 maggio 2008

La Lectio Magistralis di Marchionne e "Good to Great" di Collins

Sergio Marchionne ha tenuto una Lectio Magistralis al Politecnico di Torino, in occasione della laurea Honoris Causa che gli è stata assegnata. Il suo intervento integrale è qui.

E’ partito dalla fine del tunnel, ovvero dal 2005, quando l’azienda ha cominciato a guadagnare – vendendo auto – dopo 17 quarter consecutivi di perdite.

E per sigillare l’importanza di quel fatto scrisse una lettera ai suoi dipendenti, nella quale sottolineava l’importanza della persona come elemento chiave. Lettera che Repubblica ha pubblicato ieri e che è stata il fulcro dell'intervento di Marchionne.

Cito testualmente: “quello che intendo dire è che il rispetto per gli altri deve rimanere un valore essenziale in tutto quello che farete. E’ l’unica cosa che rende davvero persone…. Il progresso dipende in gran parte da quanto saremo in grado di costruire una società pluralista e multiculturale”.

Già, ma cosa c’entra questo con Collins? Quello del libro Good to Great.

C’entra, c’entra.

Nei primi tre capitoli Collins affronta il tema del leader di livello 5 e della squadra.

Provo a dire la mia su quello che ho capito: ci sono dei leader che “vanno oltre”, ovvero sono talmente avanti da poter garantire la crescita sostenibile dell’impresa anche dopo di loro.

Anzi in realtà fanno un passo indietro, perché cercano di apparire poco e valorizzano chi lavora con loro.

Costruiscono il futuro dell’impresa.

Prima creano la squadra. Poi affrontano il mercato.

Prima la squadra, poi il mercato.

E nella squadra vogliono gente motivata, manager che abbiano voglia di fare.

Che sappiano fare, ma soprattutto che sappiano far fare.

Una volta che hanno fatto la squadra possono affrontare qualsiasi situazione, possono anche cambiare strada, la squadra li supporta e li segue.

Provo a fare una forzatura: puoi imparare tutti gli strumenti del mestiere che vuoi, puoi spaccarti la testa a studiare tutte le discipline d’impresa che vuoi, puoi avere le lauree o gli MBA, ma questo non è sufficiente a farti diventare un leader.

Se nella tua storia personale non c’è la sensibilità di capire con chi stai lavorando, se non costruisci una squadra umile ma determinata a perseguire il successo dell’impresa non eccellerai mai nel management.

Perché nella parola “management” c’è MAN, UOMO.

Diciamo PERSONA

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