mercoledì 14 maggio 2008

La via italiana per il digitale

Passa dalle pagelle scolastiche la via italiana per il digitale. O meglio, una delle vie italiane.

La notizia è questa: il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha annunciato al Forum della Pubblica Amministrazione in corso a Roma che dal 2010 la pagella cartacea andrà in pensione.

Tutto sarà in digitale su Internet, tutti i voti saranno consultabili via web dai genitori. Gli esperimenti fatti spontaneamente da alcune scuole sono positivi.

L'idea mi piace, siamo tutti sempre di corsa e l'idea di fruire delle informazioni on demand è una delle cose che mi piace di più. Sia chiaro, non solo per la pagella in se, ma per tutto ciò che riguarda la vita scolastica dei figli. Un sistema di feedback continuo e di interazione con la scuola e con i figli, in aggiunta ai colloqui con gli insegnanti. Ecco quello che mi piace.

And there is a but, direbbero altrove: il tema è quello del "digital divide", ovvero come fare per raggiungere tutti quelli che sono privi di accesso a internet, che non sanno usare il computer, che non hanno il computer, perché magari hanno altri bisogni da soddisfare prima…

E qui lo Stato dovrebbe giocare il suo ruolo, aiutando chi è più indietro a colmare il gap e a stare al passo con gli altri, e aiutando così la collettività a crescere e a competere.

In questi giorni mi trovo a Londra, dove lo scorso mese di gennaio il governo ha annunciato un programma analogo di "digitalizzazione" delle pagelle, anche loro entro il 2010: proverò per curiostà a fare un test con i colleghi, per capire cosa ne pensano.

Chiudo con due numeri e una domanda.

Primo numero: la documentazione della PA ammonta a due miliardi di pagine l'anno (si, avete letto bene: 2 miliardi di pagine), che costano il 2% del pil.

Secondo numero: lo Stato si nutre con 2500 moduli diversi. Basterebbe digitalizzare il 10% delle certificazioni per risparmiare 3 miliardi di euro l'anno.

La domanda: qual è la penetrazione dei pc e degli accessi a internet delle famiglie italiane? La cercherò.

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